Cortona
Nella centralissima Piazza della Repubblica accanto al Palazzo Comunale risalente a 14° secolo la caratteristica torre con l’orologio oggi simbolo di Cortona la quale fu eretta nel cinquecento. La torre campanaria fu costruita assieme alla scala di accesso al palazzo. Sempre nella piazza troviamo il Palazzo del Capitano del Popolo, edificio adibito a residenza del cardinale Passerini nel XVI secolo. Ci spostiamo nella comunicante Piazza Signorelli, dove risiede il Palazzo Casali (XVI sec), A destra di Palazzo Casali si erge il Teatro Signorelli (XIX secolo), in stile neoclassico, arricchito da un bellissimo loggiato a sette arcate. Nella parte sud est di Cortona troviamo Piazza Garibaldi: dove al suo centro è collocato l’obelisco dedicato a Giuseppe Garibaldi, da qui è si gode di un unico panorama sulla Val di Chiana ove si scorge il Lago Trasimeno, Montepulciano e nelle giornate più chiare il monte Amiata.
A cortone possiamo visitare Il museo MAEC è attualmente suddiviso in due principali sezioni dedicate rispettivamente all’Accademia Etrusca e alla città etrusca e romana di Cortona; nella prima sono raccolte le testimonianze della vita e dell’attività continua della più nota istituzione culturale cittadina, a partire dai primi lasciti disposti dagli accademici del Settecento e dell’Ottocento o dagli acquisti via via effettuati: fra le opere di maggiore pregio, veri e propri “simboli” della cultura cortonese
Il Museo Diciocesano si trova in piazza del Duomo, all’interno dell’ex-chiesa del Gesù, e raccoglie vari oggetti ed opere d’arte provenienti dalle chiese del territorio appartenenti alla diocesi. La raccolta d’arte venne fondata nel 1945 e conserva importanti opere di Pietro Lorenzetti, Beato Angelico, Bartolomeo della Gatta, Sassetta e Luca Signorelli, oltre ad arredi sacri di notevole pregio.
Abbiamo l’eremo de “Le Celle” costituisce uno dei primi insediamenti francescani scelto e voluto da San Francesco di Assisi. Trovatosi a predicare presso Cortona nel 1211, San Francesco domandò ed ottenne un luogo nel quale potersi ritirare in preghiera. San Francesco tuttavia lo scelse per la solitudine che gli donava, ma soprattutto perché particolarmente espressivo del suo Signore. Presso il luogo dove ora sorgono “Le Celle”, infatti, egli trovò le vestigia del Redentore: l’acqua, segno di Cristo acqua viva; la pietra, segno di Cristo roccia su cui edificare la propria vita; una fenditura nella montagna, memoria delle piaghe del Signore Gesù, tante volte agognate da Francesco, per rivivere nel suo corpo l’amore che il Signore aveva nutrito e nutre per ogni uomo nella sua passione.
Arezzo, una delle città più belle della Toscana. Patria di Vasari e Petrarca, per citare due dei più grandi intellettuali e artisti italiani, è uno scrigno di tesori che la trasformano in una località molto interessante da visitare durante tutto l’anno, al pari di altre “belle” come Firenze e Siena.
Piazza Grande, anche detta Piazza Vasari (il suo Palazzo delle Logge fu infatti costruito su progetto del grande architetto aretino), è il fulcro di Arezzo! Incredibilmente plasmata in salita e con un’insolita forma trapezoidale, è impreziosita da tanti monumenti che vi fanno capolino da un lato e dall’altro, a partire dalla Pieve di Santa Maria e dal Palazzo della Fraternita del Laici, un edificio che vanta un orologio astronomico ancora oggi funzionante! Volete una chicca? Questa è la piazza de “La vita è bella” di Benigni!
Santa Maria della Pieve è la regina di Piazza Grande e svetta sugli altri edifici con il suo campanile detto delle “100 buche” per via della sua originale lavorazione delle bifore su cinque piani. Stiamo parlando di Santa Maria della Pieve, la maggiore attrazione di Arezzo, che con la sua abside romanica si affaccia prepotentemente in piazza e lascia entrare in una meravigliosa costruzione religiosa a tre navate con soffitto a capriate. Dentro ecco il Polittico di Pietro Lorenzetti che mostra la Madonna col bambino, l’Annunciazione, Assunta e 12 santi.
Fiera antiquaria Ancora Piazza Grande ma questa volta in stile “vintage market”… e che market! Sì perché qui ogni primo weekend del mese (sabato e domenica) si svolge un grandissimo mercato dell’antiquariato chiamato Fiera Antiquaria. A giungervi ogni volta venditori e amanti da mezza Italia: gli espositori arrivano a 500 e vendono oggettistica davvero unica, talvolta introvabile altrove. Questa fiera è nata una cinquantina di anni fa e continua a rappresentare una grande attrazione cittadina e regionale.
Giostra del Saracino Dal mercato dell’antiquariato alla competizione medievale. Il set ancora una volta è quello di Piazza Grande ma il periodo è quello di giugno (penultimo sabato del mese con la Giostra di San Donato) e prima domenica di settembre con la Giostra di Settembre, per l’appunto). Questi due appuntamenti costituiscono la Giostra del Saracino, che anima di azione e magia il cuore aretino. I cavalieri di quattro quartieri devono riuscire a colpire lo scudo del “Buratto” con una lancia e sfuggire al fantoccio del Saracino.
Cattedrale gli affreschi di Piero della Francesca stanno alla Basilica San Francesco come le vetrate colorate di Guillame de Marcillat stanno al Duomo di San Donato, la vera chiesa degli aretini! Questo bellissimo edificio religioso fu edificato a partire dal 1278 e i suoi lavori terminarono solo nel 1500, per un lavoro titanico che prende il posto dell’antica Acropoli della città. A proposito di Piero della Francesca, qui si trova anche la sua Maddalena, senza contare che nell’annesso Museo Diocesano spiccano le opere del Vasari e del Signorelli.
Un piccolo borgo che pian piano ha inglobato all’interno delle sue mura un territorio sempre più esteso della meravigliosa collina sulla quale, come un petalo di ciliegio strappato dal vento al ramo, si adagia con grazia ed eleganza. Lunghe mura e torri che son state abbassate, buttate giù, ricostruite, proprio per dare spazio alla nuova realtà urbana che si stava ampliando sempre più. Le bellissime chiese e gli storici edifici di Castiglion Fiorentino, da vedere assolutamente, sono rimasti lì, intatti in tutto il loro splendore, seppur con qualche piccolo ritocco, prima in stile barocco, poi classico.
ra i principali valori di un borgo davvero incantevole è impossibile non menzionare la Porta Fiorentina, preceduta da un’antiporta affiancata dalla particolare Torre degli Assi. All’interno si può ammirare un bellissimo rilievo raffigurante San Michele, il Santo Patrono della città.
Tra le altre cose da visitare a Castiglion Fiorentino, il Teatro Comunale occupa i primi posti: una bellissima struttura a tre ordini di palchi, al cui interno è possibile ammirare una decorazione pronta a regalare agli occhi uno spettacolo unico ed indimenticabile. Una decorazione ottocentesca, con pregiati e fini stucchi dorati ed elegante intonaco marmorizzato. Bellissimi anche i dipinti sulla volta e sul sipario, che uniti all’armonia dei disegni e dei colori di tutto l’interno, creano un’atmosfera incredibilmente piacevole.
Famosa è la “Calfurnia”: così è chiamata la grande campana posizionata all’estremità della bellissima ed imponete Torre del Cassero, un campanile a vela.
Tra gli edifici storici di maggior interesse vi è il Castello di Montecchio, a soli 3 Km da Castiglion Fiorentino. Una cerchia muraria di circa 263 m, intervallata da torri, che rendono l’intera struttura ben visibile sulla collina ove sorge, anche a distanze importanti. Un castello dalla grande storia: appartenuto ad Arezzo, poi a Perugia nel 1347, tornò sotto il controllo di Firenze grazie al condottiero John Hawkwood, di origini inglesi.
Tutto il territorio, che si caratterizza per le dolci colline e per il profumo degli uliveti, si presenta, quindi, agli occhi del visitatore, coperto da un sottile velo di mistero, che non aspetta altro che essere rimosso, per mostrare la vera essenza, i puri valori, la storia e le antiche tradizioni di un territorio meraviglioso ed unico.
Assisi è una gran bella cosa, paese, città e santuario, scriveva Giosuè Carducci. Paese, perché ha tutte le caratteristiche del borgo umbro: arroccato in cima a una collina che guarda sulla valle, piccolo, composto, uguale nei secoli.
Città, perché Assisi ha svolto un ruolo fondamentale nella storia del mondo: da qui è partito San Francesco per cambiare (o almeno provare) la chiesa. Santuario, perché del passaggio di San Francesco e Santa Chiara restano chiese piccole e grandi, luoghi miracolosi, cripte che attirano ogni anno migliaia di fedeli. Oltre ai luoghi religiosi in cui hanno lasciato i loro capolavori Giotto e Simone Martini, Assisi ha una bella Rocca, una ricca Pinacoteca Civica, uno straordinario Tempio della Minerva e una scenografica Piazza del Comune. Poi siamo in Umbria, quindi c’è una grande tradizione di ospitalità,e una gastronomia con prodotti di eccellenza.
La Basilica di San Francesco ad Assisi Vista da lontano sembra una roccaforte unica ma è in realtà composta da due chiese sovrapposte: la Basilica inferiore e quella superiore e una cripta con la tomba del Santo. Nelle due chiese è stata scritta la storia dell’arte italiana: ci hanno lavorato Cimabue, Giotto, i Lorenzetti, Simone Martini. Tra le tante opere sono da ricordare: il ciclo completo delle Storie di San Martino dipinto da Simone Martini; la Cappella della Maddalena da Giotto; nel transetto c’è un affresco di Cimabue e otto Storie dell’infanzia di Cristo dipinte da Giotto. Nella chiesa superiore, ci sono i famosissimi affreschi di Giotto che illustrano, in 28 quadri, la vita di San Francesco e altre opere di Cimabue. Nella Inferiore c’è la Cripta con i resti di San Francesco. Semplice, scavata nel muro e circolare come il Santo Sepolcro, c’è l’urna di pietra rinchiusa da sbarre in due griglie di ferro nella quale fu trovato il corpo del santo. Sopra la tomba brucia una lampada con l’olio offerto ogni anno da una regione italiana diversa.
La Basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola ad Assisi Alla Porziuncola raduna ogni anno i suoi frati che vanno in giro per il mondo ad annunciare il Vangelo. Nella Basilica c’è anche il Transito, un vano in pietra in cui si trovava l’infermeria del convento, dove San Francesco passò gli ultimi giorni della sua vita e morì la sera del 3 ottobre 1226. Infine, un luogo simbolico pieno di fascino: il Roseto con le rose in cui San Francesco si rotola per combattere contro il dubbio e la tentazione. Secondo il racconto, le piante a contatto con il corpo del santo perdono le spine dando origine alla “Rosa Canina Assisiensis“, che ancora oggi continua a fiorire solo alla Porziuncola.
La Basilica di Santa Chiara ad Assisi La Chiesetta è in stile gotico-umbro, con un interno a tre navate: dietro l’altare c’è l’Oratorio con il Crocifisso che parlò a San Francesco nell’Eremo di San Damiano e fu alla base della sua scelta di vita. Dietro una grata ci sono alcune importanti reliquie della santa e di San Francesco. Dalle scale, situate a metà Basilica, si accede anche alla Cripta con il corpo della Santa. Dietro ad una grata ci sono i resti mortali di S. Chiara conservati in un sarcofago in pietra del Subasio.
Perugia si trova nel cuore dell’Italia centrale, su un’acropoli incastonata in mezzo al magnifico paesaggio dell’Umbria. Il centro storico è piccolo e compatto: è visitabile – se avete fretta – in un giorno, ma vi perderete inevitabilmente alcune cose. Con qualche giorno in più, vale la pena approfondire i dintorni della città e il resto della regione, da Assisi al Lago Trasimeno con i suoi borghi medievali al… cioccolato! Sì, perché Perugia è anche sede di una delle più celebri fabbriche di cioccolato d’Italia, la Perugina! E se capitate nella stagione giusta, a Perugia si tiene anche uno dei festival musicali più importanti d’Italia, Umbria Jazz!
Piazza IV Novembre e Fontana Maggiore Sulla piazza – sede dell’antico Foro Romano ma di impianto medievale – si affacciano alcuni dei più importanti edifici storici perugini, dal Palazzo dei Priori alla Cattedrale di Perugia. Al centro del centro, si trova la spettacolare Fontana Maggiore, simbolo della città di Perugia: si tratta di una delle più belle fontane italiane. Progettata nel Duecento da Nicola e Giovanni Pisano, è in pietra rosa e bianca, sormontata da una vasca in bronzo. Le 50 formelle intorno alla base raffigurano episodi biblici, scene contadine, fiabe e altro.
Palazzo dei Priori e Collegio del Cambio
Il gotico Palazzo dei Priori era il palazzo pubblico della città, sede in passato (e in parte ancora oggi) del Comune di Perugia. È uno dei migliori esempi di palazzi medievali di questo tipo in Italia. Lo spettacolare esterno vale l’interno: la Sala dei Notari, con archi e soffitto a cassettoni, è riccamente affrescata, mentre la Sala del Consiglio vanta un affresco del Pinturicchio. Nel Palazzo dei Priori si trova anche il Collegio del Cambio, antica sede della corporazione dei banchieri di Perugia. La Sala delle Udienze, affrescata fra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, è il capolavoro del Perugino e uno dei migliori esiti della pittura italiana quattrocentesca. Alcune parte degli affreschi sono state completate da uno dei suoi allievi… Non uno qualunque: Raffaello.
Cattedrale di San Lorenzo
Dal lato opposto di Piazza IV Novembre si trova la Cattedrale di San Lorenzo, il Duomo della città di Perugia. Progettata all’inizio del Trecento da Fra Bevignate, la Cattedrale non fu mai completata: questo spiega il particolare aspetto della facciata e delle mura laterali, che rivelano ancora ganci portanti pensati per fissare un successivo rivestimento in marmo, mai aggiunto. Una cattedrale… nuda, in un certo senso!
Curiosamente, la facciata non si trova sul lato di Piazza IV Novembre, su cui corre invece il muro laterale, ma sulla vicina Piazza Danti. Il portale è barocco, e nel chiostro è possibile visitare il bel Museo Capitolare.
Basilica di San Domenico
L’imponente struttura squadrata della Basilica di San Domenico e del suo campanile è difficile da non notare, e domina il profilo di Perugia anche da lontano. Di impianto gotico, la grande chiesa ha subito numerosi restauri, e parte dei suoi arredi è stato depredato nel corso della storia. Merita comunque una visita, per ammirare gli affreschi, la grande vetrata, l’organo e alcuni pregevoli monumenti funebri, fra cui quello di papa Benedetto XI.
Piazza del Campo al centro di Siena, non solo turisticamente, ma anche da un punto di vista storico-culturale. La costruzione di Piazza del Campo risale al XIII secolo sotto il famoso “Governo dei Nove” (1287 – 1355), una delle esperienze amministrative più studiate dell’Italia medievale. La dotazione di una sede “neutra” di governo (Palazzo Pubblico) e il rispetto di precisi canoni architettonici sono due dei motivi che spiegano il successo di quella stagione politica. Non a caso, sia Piazza del Campo che il Palazzo Pubblico non appartengono ad alcuna delle 17 contrade in cui è diviso il territorio. Patrimonio, quindi, di tutta la città, e dal 1995 dell’Umanità (Unesco) Piazza del Campo è anche il luogo dove ogni anno, il 2 luglio e il 16 agosto, si svolge il seguitissimo Palio. Trovarsi in città a ridosso di uno dei due eventi è senza dubbio un’esperienza da fare per cogliere a pieno quell’atmosfera unica.
Palazzo Pubblico Prima di dare il via ai lavori di costruzione di Palazzo Pubblico, il Governo dei Nove impose a tutti i cittadini che possedevano abitazioni in prossimità di Piazza del Campo il rispetto di norme edilizie rigorosissime. Da un lato, c’era l’obbligo di adeguarsi ai canoni stilistici previsti dal progetto; dall’altro, era fatto divieto assoluto a competere in grandiosità ed eleganza con l’edificio che ci si apprestava a realizzare. Questo, solo per far comprendere l’importanza storica di questo palazzo che a distanza di secoli continua a ospitare l’ufficio del Sindaco e alcuni uffici comunali. Dagli anni ’30 del secolo scorso larga parte è adibita a Museo Civico cittadino ed è visitabile con un unico biglietto in abbinamento alla Torre del Mangia. All’interno sono custoditi preziosi affreschi: tra gli altri, “La Maestà” e il “Guidoriccio da Fogliano” di Simone Martini (Sala del Mappamondo) e l’”Allegoria ed effetti del Buono e del Cattivo Governo” di Ambrogio Lorenzetti (Sala dei Nove). Capolavori del Trecento in un palazzo del Trecento, a riprova di quanto grande ed evoluta fosse già nel medioevo la città di Siena.
Torre del Mangia Sono quattrocento gli scalini da fare per arrivare sulla sommità della torre (88 metri) e ammirare lo splendido panorama di Siena. Un po’ faticoso ma ne vale assolutamente la pena, a meno che non soffriate di vertigini. Interessante anche la genesi del nome. Il “Mangia”, infatti, era il campanaro incaricato di battere le ore. Si chiamava Giovanni di Balduccio e il soprannome era dovuto alla faciltà con cui sperperava i propri guadagni nelle osterie cittadine (“Mangiaguadagni”). L’aspetto divertente è che lo stesso nomignolo venne affibiato anche all’automa che dopo il 1360 sostituì il di Balduccio. Automa, i cui resti sono tuttora conservati all’interno del Cortile del Podestà.
Duomo A cominciare dalla Cattedrale dell’Assunta, capolavoro del romano-gotico italiano ubicata al centro di Piazza Duomo (proprio sopra Piazza del Campo). Già solo la facciata in marmo bianco desta meraviglia, ma guai a non entrare. Sarebbe un errore imperdonabile. Dalla cupola, alle volte e gli archi della navata centrale, passando per il pavimento intarsiato (per esigenze di conservazione parzialmente ricoperto da un tavolato in prossimità del presbiterio) fino alla meravigliosa Libreria Piccolomini non c’è metro quadro di questa chiesa che non racconti la grandeur di Siena. Oltre alla Cattedrale, del complesso del Duomo fanno parte anche la Cripta, il Battistero e il Museo dell’Opera. Un itinerario bellissimo, e soprattutto indispensabile ad approfondire il “genius loci” della città attraverso il contributo prezioso dell’arte sacra. Provare per credere!
Da Città ideale nel Rinascimento a meraviglioso borgo della Val d’Orcia, regala angoli di straordinaria bellezza. Ecco cosa vedere a Pienza.
Nel Rinascimento era considerata la “Città ideale”. Oggi Pienza è un magnifico borgo ricco di storia e arte, immerso nelle colline toscane della Val d’Orcia, tra Montalcino e Montepulciano, a Sud di Siena. Il borgo è circondato da uliveti e vigne che rendono il paesaggio fiabesco.
La Piazza Pio II, Pio II Piccolomini fu papa ma soprattutto ideatore della Pienza rinascimentale. A lui è dedicata una piazza nel centro cittadino, circondata da edifici costruiti in travertino, che dona luce e calore. In uno dei lati della piazza puoi ammirare l’affascinante “Pozzo dei cani”.
Il Duomo la Cattedrale dell’Assunta è il Duomo cittadino. Al suo interno potrai ammirare vari dipinti rinascimentali di grande valore. Il Duomo è sovrastato dal Campanile dalla forma ottagonale. Fu costruito sopra l’antica cripta.
Il Palazzo Piccolomini Il Palazzo Piccolomini a Pienza si trova sulla destra del Duomo. La sua Loggia si affaccia sul meraviglioso giardino pensile dal quale potrai lasciare che lo sguardo spazi su tutta la Valle dell’Orcia. Il Palazzo fu scelto da Franco Zeffirelli per girare alcune scene del film Romeo e Giulietta.
La Pieve di Corsignano La Pieve di Corsignano si trova a poche centinaia di metri dal piccolo centro di Pienza. Si raggiunge camminando in leggera discesa dal borgo e proseguendo lungo la collina. La Pieve è in stile romanico a tre navate e fu fondata nel VII secolo. Appena varcato l’ingresso, sulla destra, potrai ammirare il Fonte battesimale dove fu battezzato proprio papa Pio II.
Il Palazzo Borgia il Palazzo Vescovile, conosciuto come Palazzo Borgia, si trova di fronte a Palazzo Piccolomini. Fu donato da Pio II a Rodrigo Borgia, futuro papa Alessandro VI. L’edificio è caratterizzato dalle finestre a croce guelfa. Oggi ospita il Museo Diocesano.
Il Palazzo Comunale di Pienza il Palazzo Comunale si trova di fronte al Duomo ed era la residenza dei Priori della cittadina. È caratterizzato da un portico di tre arcate appoggiate su colonne ioniche, mentre nella parte superiore la facciata è caratterizzata da quattro bifore.
Il Palazzo Gonzaga Simonelli il Palazzo Gonzaga Simonelli fu realizzato da Francesco Gonzaga, fatto cardinale da papa Pio II. Il cardinale costruì l’edificio su invito del papa. Il palazzo ha un bellissimo giardino pensile che si affaccia direttamente sulla Val d’Orcia.
Il Castello di Cosona il Castello di Cosona è un edificio fortificato che si trova nelle campagne di Pienza. Nato come una fattoria fortificata, fu trasformato nei secoli. Oggi puoi ammirare la sua torre quadrata e il caratteristico pozzo-cisterna.
Il Castello di Spedaletto il Castello di Spedaletto è un complesso fortificato in una zona rurale del comune di Pienza. L’edificio di epoca medievale apparteneva allo Spedale di Santa Maria della Scala di Siena. Fu poi trasformato in fattoria fortificata e circondato dalle attuali mura.
Il Palazzo Massaini il Palazzo Massaini è un edificio realizzato fuori dall’abitato di Pienza dalla famiglia Massaini nel Cinquecento. Il Palazzo fu costruito sulla preesistente struttura castellana di origine medievale dei Cacciaconti. È attualmente sede di un’impresa di cosmetici e di un’azienda agricola.